Poeta italiano. Latinizzò il
suo cognome, Tebaldi, in
T. secondo l'abitudine umanistica. Precettore di
Isabella d'Este a Ferrara, al servizio di Francesco Gonzaga a Mantova,
ritornò a Ferrara quale segretario di Lucrezia Borgia. Trasferitosi a
Roma nel 1513, dove fu protetto da Leone X, a seguito del sacco del 1527 perse
libri e beni.
T. fu autore di egloghe, epistole, stanze, versi latini,
distinguendosi, in particolare, per la numerosa produzione di sonetti, ispirati
al Petrarchismo del secondo Quattrocento. Per il suo stile esuberante e ricco di
metafore e artifici retorici, viene considerato un epigono della cosiddetta
"poesia cortigiana" (Ferrara 1463 - Roma 1537).